lunedì 16 giugno 2014

Angolo al Veleno › Quello sporco cent



Un paio di mesi fa ho ricevuto una raccomandata da Poste Italiane, chiaro sintomo che mi è stato fatto un bonifico, o che un introito qualsiasi ha rimpinguato il baratro sconfinato del mio conto corrente. Prendo trepidante la busta tra le mani, la apro con la grazia di un elefante, con l’indice che si fa strada strappando e lacerando lungo il bordo più lungo - mio marito mi dice sempre di tagliare quello più corto e sfilare la carta dall’interno, ma io persisto nel mio aprire “alla vikinga”-, finalmente agguanto la notifica, la apro con le palpitazioni e...

Vi comunichiamo che in data **/**/2014 è stato accreditato sul vostro conto Bancoposta il bonifico Disposto da Amazon.it (ecc ecc)
Importo - Euro 1,99

Non posso descrivervi la mia espressione in quel momento. Anzi, posso, ma ve la lascio immaginare. La nostra Crudelia avrebbe detto: «Da fuq?!» Io sono ammutolita, l’ho solo pensato, e mi son detta: «E tagliano un albero per notificarmi la bellezza di uneuroenovantanovecentesimi?!»
Quando il mese successivo mi sono vista arrivare un altro bonifico con l’importo di 1,98 euro, è calato il silenzio e ho visto passare davanti a me il famoso “covone di paglia del far west”.
Spieghiamo ora l’accaduto: 1,99 euro significa che ho venduto su Amazon una copia random di uno dei miei romanzi al prezzo di 2,99 euro, con le royalties impostate al 70%, il che significa che, se avessi messo i romanzi in promozione a 0,99 euro, con le royalties al 35%, mi sarei vista arrivare un bonifico ancora più succulento da 0,35 cent. Oltre il danno la beffa.
Non mi fraintendete. Questo pezzo non è una mia elaborata lamentela sulla scarsità delle mie vendite -ho messo in pausa la pubblicità, che conta più del talento nel campo editoriale, ma di questo vi parlerò nel prossimo articolo -, ciò che voglio mettere in (cattiva) luce è la questione del prezzo dei romanzi degli autori autopubblicati. 
Tutti sappiamo che i romanzi self sono disponibili sul mercato a prezzi irrisori che vanno dagli 0,89 euro circa fino ai 2,99 euro. Qualche impavido osa qualche centesimo in più, ma la maggioranza ha optato per il prezzo autoimposto di 2,99. E perdonatemi le cifre, ma questo non è un romanzo.
2,99 perché? Semplicemente perché 2,99 non suona come 3,00 euro, sembra di meno, quando in realtà c’è solo un centesimo di differenza. Un centesimo che FA la differenza. Quanti di voi hanno comprato una tv, o un pc, o uno smartphone, hanno visto il prezzo, buttiamola lì, di 999,99 euro e si son detti: «Dai, non è sui mille, è sui novecento, lo prendo»? Sono strategie di marketing, molto, molto stupide, ma funzionano sul 90% della popolazione. Non voglio insinuare nulla.
Quindi, ricapitolando, 2,99 euro non sono 3,00 euro. E io sono Licia Troisi.
Se con quei 2,99 euro possiamo comprarci a malapena il caffè al bar, SENZA cornetto, vediamo un po’ cosa possiamo fare con quell’infimo centesimo.
Possiamo comprare il bicchiere d’acqua da accompagnare al caffè? Ah, no, quello costa 0,50 cent.
Possiamo prendere una caramella per il calo insulinico susseguente allo shock di aver ucciso una sequoia per un bonifico da 1,99 euro? Eh no, quella ne costa minimo 0,10.
Una cosa possiamo farcela: possiamo grattarci la testa, così non rimarranno tracce di cuoio capelluto sotto le unghie.
Non sia mai che CSI decida di analizzarle e scopra che non ci stavamo affatto grattando la testa.
Il caffè è droga e lo zucchero vi fa ingrassare. E poi, pensate a quei poveri chicchi da tostare, non vi fanno pena?

Comprate un romanzo self, risparmiate un caffè.



...Continua...
Maddalena


Maddalena Cioce la trovate qui:

http://tinyurl.com/maddalenacioce

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