IN DIFESA DELL'UOMO RAGNO
Solitamente quando scrivo ho bisogno di rumori o ronzii di
sottofondo, trovando il silenzio un pessimo compagno di scrittura. Metto il
volume della televisione non troppo alto, nè troppo basso, e scrivo. Con il mio
inconscio questo metodo funziona; libera i canali e i flussi di energia che il
silenzio tende a deviare o imbrigliare.
Tuttavia ci sono delle volte, purtroppo sempre meno rare, in
cui il fetido elettrodomestico se ne esce con qualche boiata pazzesca che PAM!
parte a mo' di freccia per conficcarsi nelle mie cervella, spezzando
l'equilibrio difficilmente raggiunto. Ultimamente capita sempre più spesso di
sentire determinate boiate anche su Raitre, che ritenevo una felice riserva
indiana dove far cavalcare quel poco di cultura misteriosamente sopravvissuta
nel mondo catodico. 'Che tempo che fa' di Fazio è sempre stato un buon ronzio
di sottofondo, come dicevamo, eppure il malevolo destino ha deciso di
compromettere anche questo, a suo modo utile, strumento. Da qualche tempo,
infatti, al termine della puntata della Domenica c'è il collegamento con
Masterpiece, il talent culinario che si è posto l'obiettivo di trovare il nuovo
Favio Bolo. Ora non affronterò MAI più questo programma per le motivazioni già
esposte nel precedente articolo, ossia perché lo ritengo una discutibile
carrellata di casi umani che poco hanno a che fare con la letteratura e che fa
assomigliare il programma a una 'mostra dell'assurdo' stile ottocentesco
(venite a vedere la donna con due teste, la scimmia che parla e il nano superdotato
che scrive con il terzo piede!) però è stato proprio durante il passaggio di
consegne tra questi due programmi che è partita una di quelle frecce che PAM!
hanno richiamato la mia attenzione portandosi via una buona mezza serata di
ispirazione: il buon Fabio, interpretando quello che in fondo è anche il mio
pensiero, domanda se esiste qualcosa di più noioso dell'autobiografia di
qualcuno che non ha una biografia, essendo la maggior parte dei testi
affrontati in Masterpiece 'documenti' autobiografici. Bella domanda,
sottintende dei cojones che pensavo il conduttore neanche avesse. Al che
risponde stizzosamente De Cataldo: 'Sì, esiste qualcosa di più noioso. Il
fantasy!'
Tre tuoni. Due dita agli occhi, un sospiro; il brivido che corre lungo la mia schiena mi permette appena appena di udire la precisazione di De Luca: 'Fì ne fiamo ftati praticamente fommerfi e li abbiamo baftonati tutti'.
Uhm. Terminata una lunga serie di imprecazioni non
riportabili in questo articolo, mi domando, perché precisarlo in prima serata?
Perché porre l'accento proprio sul fantasy? Becera provocazione? Siamo un
bersaglio facile? Mi ci sono arrovellato il cervello, arrivando all'unica
possibile conclusione: i suddetti giurati hanno letto il mio precedente
articolo su Masterpiece e si sono inaciditi contro il fantasy, sentendo il
bisogno di difendersi. Sì, magari... è che proprio tutto il mercato
indipendente, quello fantasy in testa, si è sollevato nella scorsa settimana
contro questo supposto talent, più supposto che talent. Tra forum, blog e
articoli, Masterpiece è stato BASTONATO per la pessima impostazione
spettacolaristica che gli è stata data. (Il coach? Che dannatamèrda è un coach
in un talent letterario?). Hanno capito che c'è stato un moto di disgusto nei
confronti della 'becerazione' della letteratura da loro praticata e hanno
trovato un modo stupido e inefficace di difendersi. Temo sia stata solo una
imprecisa provocazione alla Maria Filippae per fare un po’ di baruffa e qualche
ascolto in più, visto che il programma non può offrire molto altro e si ostina
a non parlare di libri.
Più probabile. Occorre tuttavia fare alcune precisazioni,
ora e per sempre.
(si sgranchisce le dita)
Esiste molto pessimo fantasy? Certo che sì, così come
esistono molti pessimi romanzi di QUALSIASI altro genere, pubblicati o meno, ma
criticare tutto un genere è un atto di palese ignoranza e razzismo artistico,
come dire 'sono contrario alla poesia e alla narrativa di guerra'. Che vuol
dire? Niente, è aria che passa attraverso le corde vocali senza un'apparente
ragione, ma se lo fa un passante alcolizzato è tollerabile, se lo fai in prima
serata no.
Quando aprite un romanzo d'intrattenimento, Fantasy, Sci-fi,
o steampunk o quello che sia, domandatevi SEMPRE che non ci sia dell'altro
dietro quello che leggete.
Smettetela di avere una pessima opinione della letteratura, e in generale dell'arte, d'intrattenimento: i Western di Sergio Leone non sono solo Western, alla stessa maniera 'Il signore degli anelli' non è solo un fantasy e neanche 'A Game of Thrones' o 'Death Gate' o 'Guerre Stellari'. Sono epica, epica e ancora epica! È la continuazione naturale del cadavere di Ettore trascinato intorno alle mura da Achille incazzato nero, è Giasone che si sente inadeguato alla missione che gli è stata affidata, è 'Sono tuo padre Luke' e 'Winter is coming' e 'Ehi tu porco levale le mani di dosso!' o 'Da un grande potere derivano grandi responsabilità'. L'epica è più reale di tutte le vostre personalissime seghe mentali autobiografiche, perché è universale e universalmente applicabile.
Smettetela di avere una pessima opinione della letteratura, e in generale dell'arte, d'intrattenimento: i Western di Sergio Leone non sono solo Western, alla stessa maniera 'Il signore degli anelli' non è solo un fantasy e neanche 'A Game of Thrones' o 'Death Gate' o 'Guerre Stellari'. Sono epica, epica e ancora epica! È la continuazione naturale del cadavere di Ettore trascinato intorno alle mura da Achille incazzato nero, è Giasone che si sente inadeguato alla missione che gli è stata affidata, è 'Sono tuo padre Luke' e 'Winter is coming' e 'Ehi tu porco levale le mani di dosso!' o 'Da un grande potere derivano grandi responsabilità'. L'epica è più reale di tutte le vostre personalissime seghe mentali autobiografiche, perché è universale e universalmente applicabile.
Voi parlate di Fantasy come se qui ci stessimo tirando le
seghe sugli unicorni e le fatine, ma domandatevi sempre se un romanzo non vada
oltre il genere lettarario che lo imbriglia. Dannazione, io li abolirei i
generi letterari: un vero autore non scrive generi, scrive romanzi, libri,
scrive storie, e puoi ambientare una storia sotto casa tua o in un mondo
parallelo e satanico, la sua qualità dipende da quello che succede, dai simboli
che usi, dall'astrazione, dal fornire più chiavi di lettura possibile, dal
fornire, perdindirindina, un esempio! Positivo o negativo che sia. E in questo
il fantasy è insostituibile.
La qualità di un romanzo va oltre il suo genere e se non sei
in grado di riconoscere il genio, al di là del genere, stai facendo un pessimo
favore a te stesso. Con questo discorso anche 'Romanzo Criminale' dello stesso
De Cataldo potrebbe essere definito un altro di quei noir mezzi
poliziotteschi'.
Invece penso che sia un buon romanzo. Intriso d'Epica. Quasi
un fantasy.
Scritto da Walt Popester, autore di 'Dagger – La luce
alla fine del mondo'. http://tinyurl.com/Walt-Popester-Dagger
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