L’inutile et dannosa pratica de la flame war.
Ogni scrittore autoprodotto che si rispetti utilizza facebook per un
duplice scopo: mantenersi in contatto con il manipolo di fedelissimi e ostinati
lettori e, quando possibile, conquistarne di nuovi. Generalmente posta il link
al sito dove è possibile acquistare o scaricare il romanzo sulle pagine dove è
riuscito a trovare lo spazio dedicato, cercando di instaurare una discussione
che riguardi il genere del libro, i suoi contenuti, gli eventuali punti di rottura
con la tradizione e per quale motivo la gente dovrebbe ‘accattarselo’.
Ora, nello svolgere questa pratica, probabilmente la più necessaria et
difficile et noiosa nella vita di uno scrittore sgomitante, capita spesso di
incappare in simpatici soggetti il cui unico scopo è buttarla in ‘caciara’ con
un bel ‘flame’!
Ora, cos’è il flame, questo piccolo sconosciuto? Generalmente un
messaggio deliberatamente ostile, una volgare dimostrazione di ostilità, che
l'impenetrabile, inattaccabile schermo interstellare costituito dal monitor del
proprio strumento di comunicazione rende sin troppo facile a chi, magari, passa
la vita reale a non cercare conflitti con gli altri esseri umani. Perché lo
fanno, codesti soggetti simpatici quanto la vecchia del piano di sopra che
cammina senza pantofole, o come quelli che ti sorpassano in auto per poi
rallentare a 15 km\h? Probabilmente per carenza cronica di affetto. Dopo secoli
sono arrivato a questa amara conclusione. Quella, oppure una dose inesauribile
di tempo libero che deve comunque essere impiegata in qualche modo. Dopo anni
di studi ininterrotti, i ricercatori Pampers hanno scoperto che il miglior modo
di gestire un flame è ignorarlo, non rispondere con un secondo flame, del tipo:
'Sarà pure così, ma io so cosa ha fatto tua madre la scorsa estate! E dicono
che le tue ascelle nascondano qualcosa!'. Altrimenti le conseguenze potrebbero
essere catastrofiche per l'intera umanità. Potrebbe scoppiare una FLAME WAR,
ossia un buco nero del mondo virtuale che assorbe energie e tempo a tutti i
partecipanti e persino a chi assiste.
Tipica potenziale situazione da flame war su facebook:
1) Il soggetto in esame numero uno scrive un post generico sul proprio
romanzo (o anche su un qualsiasi altro argomento, eh, perché la cosa è pandemica!),
generalmente dopo aver chiesto al proprietario della pagina di poter pubblicare
il suddetto.
2) Il soggetto numero due, generalmente stitico e non conoscendo affatto
ciò di cui stai parlando, si riserva comunque il diritto di buttare lì quattro
commenti acri, addolcendo spesso il tono acre delle sue non parole con una
combo mortale di faccine sorridenti, leggermente più smielate della puntata più
inconcludente di Peppa Pig.
3) Il soggetto numero uno risponde che il mondo è vario, de gustibus,
chitammuort' o simili.
4) Il soggetto numero due, (e Ktisis ci salvi se entra in gioco un
soggetto numero tre!) dice che l’altro è acido. Faccina sorridente.
A questo punto la discussione può prendere strade diverse. O un diluvio
universale di faccine sorridenti poco meno grottesche della famiglia di Jason
in ‘Venerdì 13’. O morire lì nel nulla. Oppure tre... ha inizio una flame war.
Dicesi flame war quella pratica neotribale attraverso la quale due o più
persone cercano di darsi la morte telematica a colpi di Caps lock, dove non
importa cosa dici, tanto la risposta dell’altro sarà comunque tanto scontata
che avresti potuto scriverla tu stesso semplicemente IMMAGINANDOTI cosa ti
saresti risposto, e inoltre così spropositata da dar luogo a una tua risposta
che, PER FORZA DI COSE, dato che l’intero mondo sta guardando, dovrà essere
ancor più acida, ancora e ancora, fino alla morte di uno dei due contendenti
per acidosi metabolica.
La tristerrima pratica del flaming ha portato a due conseguenze: uno,
diverse persone provano un terrore puro e incondizionato nell’esprimere una
qualsiasi opinione personale (Non oso dire ‘mettersi in gioco’ perché questo
riguarda il MONDO REALE) temendo che qualcuno, tornato recentemente da un
viaggio in medioriente, abbia ancora la sabbia incastrata tra le chiappe e
sfoghi su di lui tutta la propria impotente frustrazione, indipendentemente
dall’argomento trattato. Due, la mancanza di opinioni personali è, oltretutto,
addolcita da una serie nauseabonda, vomitevole, riprovevole, Andreottiana di
faccine sorridenti poste lì ad addolcire il nulla o, nel caso, NEL CASO, siano
usate opinioni personali troppo decise, poste lì a manifestare aperta non
belligeranza. Del senso ‘Io la penso così, ma non è colpa mia. Scusascusascusa!
Faccina sorridente’.
Così, abbiamo creato negli ultimi anni una rete dove non viene detto
assolutamente nulla, blog dove si frigge l’aria, forum che dovrebbero essere
intitolati: ‘Fellatio reciproca degli utenti più anziani e sadomasochismo nei
confronti dei nuovi iscritti per iniziarli ai misteri della notte’. Dove non
puoi neanche dire ‘Uh ma che bella giornata’ per paura che qualcuno ti ricordi
le regole del forum o, appunto, dia origine a una flame war. UNA FLAME WAR!
(tuoni e fulmini).
Cosa fare per contrastare il dilagare di questa pratica? Esprimersi,
sempre e comunque. Senza faccine sorridenti e soprattutto senza quella scabrosa
pratica di mettere i 'mi piace' a qualsiasi commento precedente, anche a quelli
che, sostanzialmente, ti mandando aff***ulo. Arriva un flame? Calma. La miglior
risposta ce la suggeriscono i Griffin: 'Reginald?’ pausa. ‘Non sono d'accordo!'
e sgommate via.
Sono convinto che tra mille anni, se l’umanità sopravvivrà
all’adolescenza tecnologico-industriale che ci sta massacrando il mondo sotto i
piedi, diversi studiosi si occuperanno di questo fenomeno, cercando di capire
quali leggi dettarono un tempo la scomparsa dell’opinione personale in quanto
non gradita per il quieto vivere dell’umanità.
Quando all'opinione personale, che regola la storia del mondo
direttamente o indirettamente, si è sostituita il pacifico totalitarismo del
non pensiero.
Sul serio, penso davvero che sia un problema più grande.
Sul serio, penso davvero che sia un problema più grande.
Quindi mai, e ripeto mai, fare il gioco dei flamer. Essi vogliono solo
la vostra anima e riempire il mondo di vuoto. Le conseguenze potrebbero essere
disastrose per voi e per i vostri figli, e per i figli dei vostri figli. E per
il settimo figlio del vostro settimo figlio.
Scrittore avvisato...
A
cura di Walt Popester. Se ti è piaciuto, prova: http://tinyurl.com/Walt-Popester-Dagger
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