Idromele – Bevanda degli Dei
Fin da tempi antichi troviamo nello
svolgimento di molti culti la presenza di un liquido, nella maggior parte dei
casi l’acqua – fonte essenziale di vita-, che trasmuta in divinità stessa.
La forma fluida appare infatti la più
consona alla trasmissione del volere divino al maestro del culto e agli adepti.
Il liquido porta con sé una forza cosciente che dona a chi lo beve il potere: buono
o cattivo, a seconda dei casi.
In alcuni casi la trasmutazione è tale
che la divinità giudica attraverso il fluido la condotta umana. Si credeva
possibile, per esempio, valutare la fedeltà di una donna attraverso una speciale
“pozione” che sarebbe risultata innocua all’innocente, ma nociva per la rea.
La scoperta delle bevande fermentate, la
cui assunzione provoca godimento, trasforma ancora il significato del fluido.
Chi beve muta la propria capacità. La presenza della divinità sembra ancora più
forte: l’estasi in cui il soggetto si perde lo porta a credere di essere in un
luogo diverso, in un piano della realtà differente, per raggiungere la somma
unione con il divino. In realtà ben sappiamo che l’estasi altro non è che il
risultato della presenza dell’alcool etilico nelle bevande.
La cosa sorprendente è come popoli tra
loro lontanissimi, e con metodologie e materie prime più diverse, abbiano
fortemente voluto creare queste bevande.
Una delle più antiche è l’Idromele, o
vino di miele: la bevanda degli dei.
Ancor prima di coltivare l’uva, l’uomo già
raccoglieva il miele e per questo l’Idromele è stata la prima sostanza alcolica
della storia.
Le prime testimonianze scritte di questa
bevanda risalgono all’antica civiltà Minoica, circa 2000 anni a. C. E’
probabile che a Creta sia arrivata grazie ai contatti con gli Egizi, il cui
sapere era frutto delle conoscenze dei popoli che, a partire dai primi ominidi,
abitarono le regioni africane centro-orientali.
L’idromele ebbe molta importanza anche
fra i popoli scandinavi, i quali, impossibilitati dalle avverse condizioni
climatiche alla coltivazione della vite, trovarono in questo potente preparato,
diffuso ancora oggi, un ottimo sostituto del vino per celebrare le loro feste
dei cambi di stagione.
Anche nel Signore degli Anelli troviamo
citata questa mistica bevanda che negli ultimi anni sta vivendo una vera e
propria riscoperta e che è possibile comprare già pronta e imbottigliata. Per
questo vi proponiamo la ricetta per il vero “Idromele di Lórien” che si trova
nel bellissimo libro “A Tavola con gli Hobbit” di Gregorutti -Vassallo.
Il processo non è particolarmente
complesso, ma richiede più di un anno di fermentazione.
Ingredienti:
2 Kg di Miele
1 bustina di lievito per vini
½ cucchiaino di nutriente per lievito
½ cucchiaino di acido citrico
5 l di acqua minerale naturale
Attenzione: nota personale! Nei testi
antichi si dice di usare solo acqua di fonte, ma va bene anche quella minerale
naturale, sconsiglio l’acqua del rubinetto perché può essere addizionata, per esempio
con il cloro.
La scelta del miele è molto importante
perché varierà il sapore del vostro Idromele.
Sciogliete il miele in 2,5 l di acqua e
lasciate sobbollire il composto per circa 15 minuti.
Spegnete e lasciate raffreddare fino a
quando il composto non avrà raggiunto 25°.
Mentre il liquido si raffredda
sciogliete il lievito in un bicchiere scarso di acqua tiepida, lasciandolo
coperto per circa 10 minuti.
Aggiungete quindi il lievito, il nutriente
e l’acido citrico direttamente nella pentola con il miele, aggiungendo
ulteriore acqua tiepida per arrivare a 5 l di liquido totale.
Mescolate energicamente il tutto per
ossigenare i componenti.
Coprite e lasciate fermentare nella pentola,
in una stanza a circa 20° per due settimane.
Trascorso questo tempo travasate il
composto in un bottiglione, cercando di non rovesciare anche il lievito che si
sarà depositato sul fondo.
La seconda fermentazione dovrà essere di
circa 5 mesi e sempre in un ambiente a temperatura di circa 20°.
Possibilmente l’Idromele andrebbe
travasato ogni mese in un altro bottiglione, per eliminare il residuo che andrà
man mano formandosi sul fondo.
Trascorsi i 5 mesi l’Idromele si può
imbottigliare. Andrà quindi lasciato maturare in bottiglia, in un luogo fresco,
per circa un anno.
By
Elena Ticozzi Valerio http://tinyurl.com/elenaticozzivalerio
Nessun commento:
Posta un commento