sabato 2 novembre 2013

A kind of... Fantasy Magic: Halloween e Samhain, quando gli spiriti camminano tra noi


Halloween e Samhain, quando gli spiriti camminano tra noi

Da sempre l’uomo ha sentito l’esigenza di sviluppare un culto dei morti per esorcizzare la paura della fine e nel contempo onorare la memoria dei trapassati.
In Italia abbiamo la Commemorazione dei Defunti, che si festeggia oggi, un evento di cordoglio in cui si onorano i trapassati visitando la loro tomba e approfittandone per abbellirla con fiori nuovi e luci aggiuntive. Ma ormai non è più solo questo. Dall’America è approdata anche da noi la commerciale e variopinta festa di Halloween.
In realtà questa ricorrenza – giunta a noi sottoforma di festa principalmente rivolta ai bambini e dalla connotazione fortemente consumistica – affonda le proprie radici in tempi antichissimi, e vi sorprenderà sapere che non è affatto di origine americana, bensì del nostro caro vecchio continente, precisamente dal Nord Europa. Il suo nome deriva dalla contrazione di All Hallows’ Eve, ossia “Vigilia di Ognissanti”, ed è la conversione cristiana di una ricorrenza pagana risalente ai culti matriarcali che prende il nome di Samhain.
La parola ha origine dall’irlandese antico: Samuin, che può essere tradotto pressappoco come “fine dell’Estate” e contemporaneamente come “riunione”. Nell’antichità, infatti, erano riconosciute solo due stagioni: Estate ed Inverno.
L’inverno rappresenta in tutte le culture un tempo di buio, di stenti e di raccoglimento, gli alberi si spogliano, gli animali vanno in letargo, le giornate diventano brevi e uggiose. Per questo è da sempre stato assimilato alla morte e agli spiriti.
Molti sanno della credenza secondo cui la notte di Samhain le barriere che separano il mondo dei vivi da quello dei morti si assottiglino, permettendo a questi ultimi di camminare tra noi.
In realtà, nella sua forma originaria, questa credenza ampliava il periodo di fusione ad una o addirittura due settimane (alcune testimonianze parlano di sei settimane) e l’accesso si spalancava non solo sul mondo dei morti, bensì su tutti i mondi invisibili – come quello delle fate – e su dimensioni alternative.

La fusione delle molteplici realtà sovrapposte era dunque una festa in onore dell’ignoto, del mistero, perché nell’Arco di Samhain tutto poteva accadere. Si poteva parlare con i cari scomparsi come se fossero ancora tra noi e si poteva conoscere il futuro o vedere svelati incredibili segreti.
Anche la vita quotidiana mutava, perché Samhain rappresentava l’ultimo raccolto dell’anno e dopo le celebrazioni fino alla successiva Estate era proibito raccogliere bacche e altri frutti, considerati da quel momento proprietà di spiriti e folletti.
Le popolazioni nordeuropee dove trova origine questa festa, infatti, vivevano in diretto contatto con la natura e ne conoscevano le esigenze, si muovevano quindi in un clima di totale comunione con i boschi e le loro creature e avevano traslato in questa credenza la consapevolezza della necessità di garantire la continuità della fauna – che altrimenti sarebbe rimasta totalmente priva di cibo in un periodo già molto difficile e magro – facendo dei propri stessi defunti i guardiani del ciclo della vita.
Per godere degli ultimi “frutti per gli uomini”, Samhain era incentrato su grandi e sfarzosi banchetti ricchi di dolci e pietanze prelibate dove veniva lasciata una porzione e un simbolico posto a sedere per la collettività dei defunti.
In sostanza, Samhain è un periodo di sospensione dal quotidiano, un momento di celebrazione di gratitudine verso tutta l’abbondanza dell’Estate e nel contempo di preparazione al rigido e difficile periodo invernale. Per questo passaggio così drastico aveva anche il ruolo di capodanno celtico, non a caso questa festa in Italia era conosciuta fin nel medioevo con il termine Capodanno delle Streghe.
Se leggendo questo articolo vi è venuta voglia di celebrare questa antichissima festa, non demoralizzatevi, siete ancora in tempo!

A cura di Claudia Mauro

Sul sito dell’autrice l’articolo in esteso: http://claudiamauro.iobloggo.com/

Bibliografia
La Notte degli Spiriti - Il Clan del Lupo - Macro Edizioni



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