venerdì 18 aprile 2014

Fantasy Cinema

SNOWPIERCER [2014]



La salvezza dell’umanità è in un treno…ecco spiegato il perché alcuni dirigenti delle ferrovie protestano per gli stipendi troppo bassi.
In un futuro non troppo lontano l’umanità commette l’ennesimo errore che, questa volta, gli risulta fatale dando il via ad una nuova era glaciale che interessa tutto il globo. La vita svanisce, ad eccezione di un piccolo gruppo di umani e qualche animale (solo quelli utili sotto un qualche punto di vista) che sopravvivono all’interno di un futuristico treno perennemente in corsa. Il mezzo di locomozione è diviso in carrozze, come qualsiasi altro treno, ed alla separazione e posizione dei vari ambienti corrisponde una posizione sociale degli occupanti, in testa i più ricchi, gli eletti che possedevano i biglietti di prima, seconda, terza classe e così via, in coda gli ultimi tra gli ultimi, coloro che al momento della partenza erano senza biglietto e sono stati “benevolmente” accolti sul mezzo che rappresentava la salvezza. Il tutto è una chiara rappresentazione della società odierna (e di come è sempre stata) ben suddivisa in settori precisi dove i più ricchi e potenti mantengono, bene o male, in condizione di “sudditanza” le classi più basse. Gli occupanti delle ultime carrozze hanno il chiodo fisso della rivolta in funzione del rovesciamento delle classi in nome di una giustizia sociale moralmente etica, l’elite, che invece trova locazione nelle prime carrozze, utilizza il “pugno di ferro” per mantenere lo “status quo” e conseguenti privilegi dovuti allo sfruttamento delle classi più deboli. Il film è permeato in ogni sua parte dal concetto di “lotta sociale” ed è interessante come il Signor Wilford, ideatore, costruttore del treno e comandante indiscusso in quanto controlla la locomotiva, abbia organizzato il tutto seguendo il concetto “ognuno al proprio posto”, che tradotto significa che coloro che appartengono agli strati più bassi della società non possono nemmeno ambire al raggiungimento di strati più elevati…sono “scarpe” e devono continuare ad esserlo. A parte la rappresentazione ben riuscita della società umana (oggi la “casta” è un concetto ben noto a tutti) la pellicola ci è piaciuta e non ci è piaciuta, sino a circa la metà è interessante, coinvolgente, spesso cruda e spietata, ma dopo cominciano ad apparire alcune “giapponeserie” ed assurdità “aldilà della fantascienza” che guastano tutto il lavoro fatto in precedenza. Lo abbiamo già ribadito in altre precedenti recensioni che anche nella fantascienza più sfrenata apprezziamo la logica applicata, purtroppo in Snowpiercer ci troviamo di fronte all’inaccettabile identificato con il propinarci vagoni inverosimili adibiti a scuola di “inquadramento” per bambini in funzione della divinazione del Signor Wilford e locali notturni con droga party annessi, forse nella mente del regista coreano Bong Joon-ho c’era il ricreare gli sprechi delle classi agiate in contrapposizione con le classi meno agiate che “tirano a campare”, ma certamente si potevo trovare situazioni migliori e più plausibili. Come se questo non bastasse ad un certo punto appaiono delle uova ed i rivoltosi, durante la loro marcia verso la locomotiva, attraversano una “macelleria”…non chiediamo dove vengano tenuti ed allevati gli animali (nel film non si vede) ci limitiamo a chiedere cosa gli diano da mangiare e dove lo coltivino su di un treno, le risposte più fantasiose le lasciamo a voi. Il cast è ottimo e gli attori sono tutti bravi e perfetti nei differenti ruoli interpretati, ma la trama è stata più e più volte “presa a calci” per indirizzarla nella direzione voluta con conseguente abbondanza di stereotipi e situazioni scontate. Peccato, i presupposti di partenza erano perfetti ma il tutto è stato guastato in corsa (giusto perché siamo su un treno)…si può vedere ma senza aspettarsi troppo.

La nostra valutazione è 6.4


Daniele Fiori
https://www.facebook.com/tancrigrafiche

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